Gli effetti della rivoluzione digitale hanno
determinato un drastico cambiamento nel rapporto medico-paziente. Oggi il
paziente è sempre più attivo nel raccogliere informazioni dalla rete,
partecipando alle discussioni sui social e, a volte, reputa la visita diretta
con il chirurgo plastico inutile o una semplice conferma delle informazioni
raccolte. È fondamentale comprendere che la rete può fornire informazioni, ma
non può considerare in nessun modo il caso specifico, che solo la visita
diretta consente, né può dire se con quel chirurgo plastico si può aprire il
necessario rapporto di fiducia e di confidenza necessario per intraprendere
insieme il percorso di trattamento. Questi sono solo alcuni dei motivi per i
quali è necessaria la visita.
Ma non solo; troppo
spesso chi si rivolge al chirurgo plastico scorda di essere un paziente che si
rivolge al medico per un intervento chirurgico e, a volte, anche il chirurgo
plastico, preso dalla programmazione tecnica dell'intervento, scorda di essere un
medico.
Inquadrare il paziente
dal punto di vista generale, valutarne le patologie ed i fattori di rischio è
fondamentale per ridurre i rischi di complicanze. È necessario valutare e
tenere in grande considerazione questi aspetti e giungere ad una corretta
stratificazione dei rischi individuali del singolo paziente. Elementi di
rischio ben conosciuti sono l'età, il peso corporeo in relazione all'altezza
(il cosiddetto BMI), il fumo, pregresse trombosi o tromboflebiti, malattie
della coagulazione, cardiovascolari, polmonari, epatiche o renali. Ad ognuno di
questi elementi viene attribuito un punteggio che determina il fattore di
rischio individuale del paziente che può essere classificato da basso ad alto.
Se possibile, soprattutto in una chirurgia elettiva, come spesso è la chirurgia
plastica, questi fattori di rischio dovrebbero essere corretti prima
dell'intervento. In caso di punteggio
alto, quel paziente è da considerare a rischio chirurgico aumentato ed
interventi complessi e di lunga durata dovrebbero essere presi in
considerazione con cautela.
Oltre ai fattori
di rischio individuali del paziente, devono essere tenuti in particolare
considerazione i rischi specifici dell'intervento o degli interventi
previsti. Da valutare con attenzione sono la durata dell'intervento e
dell'immobilizzazione a letto nel postoperatorio, il rischio di perdite
ematiche, la dispersione termica.
Tutti questi
aspetti, di rischio individuale del paziente e di rischio specifico
dell'intervento, devono essere esaminati nella programmazione dell'intervento,
prescrivendo eventuali indagini complementari, predisponendo le opportune
terapie di supporto pre e postoperatorie, allo scopo di realizzare una
chirurgia plastica la più sicura possibile.
Dopo aver valutato attentamente i fattori di rischio individuali del paziente e quelli specifici dell'intervento, la chirurgia può essere programmata, a seconda dei casi, in regime ambulatoriale senza ricovero, in regime di day surgery con ricovero limitato ad alcune ore o alla giornata, o con ricovero notturno. Tutte queste modalità organizzative possono essere corrette, se tengono in adeguata considerazione gli elementi di rischio e vengono concordati fra il paziente ed il chirurgo.
È essenziale che il chirurgo plastico direttamente o un suo stretto collaboratore che ha partecipato all'intervento sia reperibile nel primo periodo postoperatorio e pronto ad effettuare gli adeguati controlli clinici in urgenza in caso di necessità. Anche questo contribuisce a ridurre i rischi di complicanze e problemi.
È fondamentale che si prenda piena coscienza dell'importanza di tutti gli aspetti sopra esposti, verificando, con la medesima attenzione, le competenze e l'esperienza diretta del chirurgo plastico, per giungere ad una scelta consapevole e corretta dell'intervento che si è scelto di effettuare.